Arscode 2.0: l’intervista a Samantha Torrisi

Circa 200 artisti sono coinvolti nella nuova edizione di Arscode il gioco dell’arte.
Davvero uno sforzo notevole, in termini di relazioni e di produzione. Ma, come sempre, le grandi avventure sono il nostro pane quotidiano…

Così, con l’obiettivo di voler dare voce agli artisti stessi, abbiamo pensato di realizzare piccole interviste, per far conoscere più in profondità la loro poetica e le opere con cui giocheremo… Con frequenza almeno settimanale, cercheremo di essere puntuali per presentarvi un artista in un dialogo diretto. Ci piace pensare che, giocando con le loro opere, possiate appassionarvi sempre di più ed individuare i vostri artisti preferiti!

Proseguiamo le nostre interviste con Samantha Torrisi!

 

Ci racconti come si sviluppa una tua giornata tipica?
Da qualche tempo ho un luogo speciale in cui riesco ad avere un dialogo più genuino con la mia pittura, che pratico quotidianamente nel mio studio alle pendici del vulcano Etna. Mi piace arrivarci al mattino presto quando nell’aria si sente ancora il petricore della terra umida. Durante l’arco della giornata studio, disegno o lavoro su progetti da sviluppare sia nell’ambito dell’arte che del graphic design.

Nel corso degli ultimi anni, hai sviluppato collaborazioni con altri artisti? Raccontaci l’esperienza…
L’esperienza vissuta con altri artisti durante le residenze artistiche degli ultimi anni, in vari luoghi dell’Italia, mi piace considerarle delle vere e proprie collaborazioni per il modo in cui si sono sviluppate, per il rapporto professionale e per la qualità dello scambio intellettuale e umano che si è creato.

Come potrebbe la pratica artistica influenzare attivamente le questioni più urgenti, quali ad esempio il cambiamento climatico, le guerre, le migrazioni…?
Ponendo sempre l’attenzione su questi temi con l’obiettivo di sensibilizzare e stimolare una coscienza critica, rendendo il pubblico non solo spettatore di una narrazione passiva dell’attualità, ma parte attiva di un pensiero, di una riflessione più profonda che possa smuovere gli animi partendo dall’azione quotidiana del singolo all’interno di una comunità globale.

Se potessi viaggiare nel tempo, dove andresti e perché?
Probabilmente tornerei negli Anni ’80 per vivere più pienamente da adulta quella cultura pop con la quale sono cresciuta, quella dei primi video clip musicali, della new wave e dell’esplosione della musica elettronica che ha influenzato in qualche modo anche gli inizi del mio percorso artistico e della mia ricerca pittorica.

Siamo curiosi di conoscere il concept della tua opera, con cui tutti potranno giocare… Ti va di raccontarci qualcosa?
Il dipinto (Allegro vivace, 2024) fa parte della recente produzione in cui la mia pittura indaga il paesaggio e la sua antropizzazione attraverso un punto di vista emozionale in cui la narrazione e le immagini rarefatte dei luoghi fanno perdere ogni coordinata del reale e si abbandonano al ricordo e alla suggestione diventando spazio mentale, quasi onirico.

Le Carte con le opere di SAMANTHA TORRISI sono inserite in queste scatole

Arscode 2.0: l’intervista a Samantha Torrisi
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